Ater vende i suoi immobili per saldare i debiti. Federproprietà invoca trasparenza
Vendere per incassare almeno 550 milioni che rappresentano quasi il debito dell’Ater da pagare al Comune di Roma per Ici e Imu (510 milioni di arretrati). Un’operazione molto complessa perché si tratta di mettere sul mercato 2.196 immobili tra appartamenti e negozi. Il piano straordinario di vendite, messo a punto dall’Azienda di edilizia regionale (Ater), prevede di iniziare a settembre con 1200 locali tra negozi e attività commerciali. Molti sono liberi, altri in piena attività come il famoso Caffè Antonini, in zona Prati, frequentato dai vip dello spettacolo e della televisione. Per quanto riguarda le case occupate senza titolo la situazione è diversa perché occorrono il nullaosta della Regione e il rispetto delle scadenze. Le vendite avverranno sulla base della stima dell’Osservatorio del mercato immobiliare (Omi) dell’Agenzia delle Entrate da aggiornare ogni 6 mesi e quindi legate agli eventuali sbalzi del mercato. L’Ater ha quantificato una valutazione media dai 202 ai 322 mila euro da assegnare tramite asta pubblica oppure tramite i Fondi immobiliari.
La Federproprietà sottolinea la necessità che tutta l’operazione avvenga nella massima chiarezza, trasparenza e senza favoritismi. Non ritiene sufficiente l’approvazione di un piano straordinario senza un quadro di riferimento dell’emergenza abitativa della città. E’ necessario che il nuovo assessore della Giunta Raggi convochi al più presto le associazioni più rappresentative del settore. La Federproprietà con il suo Ufficio studi ha le carte in regola per poter affrontare tutti i problemi generali legati alla casa a partire dal caso delle tasse sugli immobili. La vicenda Ater si protrae da troppi anni tra debiti, pignoramento dei conti correnti dell’azienda da parte di Equitalia per conto del Campidoglio, anni di inerzia, interessi arretrati (20 milioni codificati nel 2015 solo per l’ICI) e crediti da riscuotere per circa 80 milioni.
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